Il processo di rivitalizzazione per ottenere l’acqua "viva" strutturata consiste nel sottoporla ad un campo magnetico, generato da terre rare naturali, e ad una vorticazione elicoidale, come la turbolenza generata dal movimento naturale delle acque che scendono a valle o che risalgono le falde.
Questo la arricchisce di energia magnetica e meccanica cambiando le proprietà fisiche (struttura molecolare) senza alterare la sua naturale composizione chimica.
Le molecole dell’acqua, in natura, sono organizzate in microcluster (piccoli gruppi) di 5-6 molecole.
Quando l’acqua viene prelevata e allontanata dalla sorgente, la sua struttura molecolare entra in una condizione anomala e disordinata già dopo qualche ora.
Durante il viaggio che la porta dalla sorgente alle tubazioni urbane o alle bottiglie (dove resta anche per mesi), la sua struttura molecolare si combina in macrocluster (15-20 molecole), gruppi aventi una carica elettrico/magnetica disponibile bassa, con una scarsa reattività ai processi biologici.
L’acqua composta in macrocluster risulterà pesante e di difficile assimilazione (per questo è detta acqua “morta”).
L’Acqua Strutturata permette di attivare le elaborazioni energetiche cellulari, grazie ai cluster perfetti e alla loro capacità di imprigionare energia elettromagnetica.
La cellula dunque può trasmettere e ricevere informazioni proprio attraverso l’acqua.
Se l'acqua viene informatizzata adeguatamente essa potrà dialogare perfettamente con l'ambiente cellulare, come ad esempio avviene per la duplicazione cellulare.
Attraverso un algoritmo sequenziale base inserito all'interno del cluster è possibile ringiovanire la struttura cellulare e ad ogni duplicazione la cellula
migliora le proprie performance.
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